Il singhiozzo, tecnicamente chiamato ipofonoglossia, è un fenomeno benigno e riflesso manifestato dalla chiusura della glottide e dalla contrazione involontaria del diaframma, seguita da distensione e rilassamento, che culmina nell'espulsione dell'aria dallo stomaco favorendo un rumore caratteristico.
Il singhiozzo può verificarsi quando lo stimolo attiva i nervi che contraggono il diaframma. I nervi coinvolti possono essere quelli che entrano e lasciano il diaframma (poiché la contrazione di questo muscolo è responsabile di ogni respiro) o possono essere i nervi che innervano l'area del cervello che controlla la respirazione.
Gli attacchi di singhiozzo sono generalmente innocui, iniziano improvvisamente senza una causa apparente e di solito scompaiono spontaneamente dopo alcuni secondi o minuti.
L'ingestione di cibi o liquidi caldi o irritanti innesca un episodio di singhiozzo. Altre cause di singhiozzo, meno frequenti ma più gravi, sono l'irritazione del diaframma da polmonite, chirurgia del torace o dello stomaco o sostanze tossiche nel sangue.
In rare occasioni, il singhiozzo è una conseguenza di un tumore al cervello, quanto interferisce con il centro del respiro del cervello. Questi gravi disturbi possono causare prolungati attacchi di singhiozzo, che sono molto difficili da controllare e possono essere un sintomo di una malattia cronica e richiedono un trattamento neurologico. Se il singhiozzo persiste per più di 24 ore, si consiglia di consultare un medico.
Alcuni farmaci, come scopolamina, proclorperazina, clorpromazina, baclofen, metoclopramide e valproato, possono essere utilizzati con relativo successo.